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Cronaca Lazio

AMARCORD: I muri di neve RECORD del Marzo 2006 del Terminillo

L’inverno 2005-2006 si è contraddistinto per i numerosissimi eventi nevosi in pianura ed in montagna. Sul Monte Terminillo i muri di neve ai bordi delle strade superavano i 4 metri di altezza. Le immagini mozzafiato di Simone Orlandi

Giunti al corrente mese di Marzo possiamo commentare mestamente gli accumuli nevosi rimanenti sulle nostre montagne e il loro lento disgelo, sintomo di un inevitabile ritorno alla stagione Primaverile. L’inverno 2019-2020 verrà ricordato (specialmente sul centro Italia) per i rari episodi nevosi e per la costanza delle anomalie termiche piuttosto positive. Tornando indietro di 14 anni, in questi giorni si chiudeva uno degli inverni più prolifici della storia recente: nell’inverno 2005-2006 furono numerosi gli eventi di neve a bassa quota al nord Italia, con due copiose gelate che fecero registrare temperature minime in pianura comprese fra i -10°C e i -15°C. Per ritrovare medie di temperatura così rigide bisogna tornare indietro di almeno 20 anni.
Insomma fu una stagione davvero eccezionale e fuori dalla norma, sia per quanto riguarda le precipitazioni su scala nazionale, che per il trend termico.

Per i gestori degli impianti sciistici, la stagione invernale fu unica nel suo genere: sul Monte Terminillo (già all’interno del centro abitato di Pian de’ Valli) si registravano muri di neve oltre i 2 metri di altezza. Procedendo lungo la SP10 (Strada Turistica del Terminillo), l’altezza della neve arrivava a superare i 4 metri di altezza (all’altezza di Campoforogna) fino ad arrivare alla Sella di Leonessa dove l’accumulo raggiunse i 6 metri (altezza stimata). Il Rifugio Sebastiani rimase chiuso ed isolato dal mese di Gennaio poiché era impossibile sgomberare la strada. Ricordi di un passato non troppo lontano che ci fanno riflettere sull’enorme potenziale dei nostri Appennini.

Ecco alcune immagini mozzafiato di uno dei nostri reporter/snow-hunter di fiducia Simone Orlandi:

Anche le altre montagne del Lazio non sfigurarono: il bollettino Meteomont del 13 Marzo 2006 riportava al punto di rilevamento nivometrico di Campo Staffi (altitudine 1780 metri) un accumulo totale di 265 centimetri, di cui 45 caduti nelle ultime 24 ore! A Campocatino (1790 metri) erano presenti 190 centimetri di neve, e a Prati di Mezzo (località nel comune di Picinisco in Ciociaria a 1430 metri) 113 centimetri.

 

Gabriele Serafini

Classe 1992, meteoappassionato dal 2011 e Tecnico Meteorologo WMO certificato DEKRA da Settembre 2019. Ha studiato ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi Roma Tre e ha fondato la pagina Social di Meteo Lazio a Novembre del 2014, ideandola come gruppo di segnalatori da tutta l’omonima regione. Amante degli eventi climatici estremi nonché freddofilo, ha fondato l’Associazione Neve Appennino nel 2016. Dal 2017 è all’attivo di numerosi progetti scientifici con finalità di studio di microclimi d’interesse del Lazio e non solo.