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Cronaca Lazio

Primi accenni di instabilità convettiva sul Lazio

Primi accenni, visibili anche da satellite, di instabilità convettiva pomeridiana sul Lazio, locali rovesci segnalati in Ciociaria e sui Castelli Romani

Come possiamo vedere dal satellite allegato in fondo all’articolo, oggi, lunedì 26 Marzo 2018, può essere considerata la prima giornata in cui sui nostri cieli iniziano a formarsi le prime “termiche convettive”, ovvero cumuli a medio-alto sviluppo verticale che possono dar luogo, durante le ore pomeridiane (ed in alcuni casi anche in tarda mattinata) a fenomeni temporaleschi.

Instabilità convettiva sui Castelli Romani – Andrea Cecilia

L’instabilità convettiva è tipica della stagione calda, vale a dire da Aprile ad Agosto, in alcuni casi si manifesta anche a Marzo e Settembre, ma questi due mesi sono essenzialmente caratterizzati da maltempo proveniente da Ovest grazie all’apertura delle correnti atlantiche che scorrono sul Mediterraneo. L’instabilità convettiva si manifesta durante le calde giornate primaverili ed estive: molto spesso ci si sveglia con cielo sereno e temperature elevate e umidità abbastanza significativa (condizioni di afa), ma a poco a poco si iniziano ad addensare nubi sulle zone interne, frutto proprio di quella umidità che inizia a salire verso l’alto (termiche) magari sfruttando i venti in quota che spingono tali masse umide al di sopra di colline e montagne (ostacoli orografici). Le nubi, ingrandendosi sempre di più, iniziano a diventare cumulobembi a tutti gli effetti (nubi ad alto sviluppo verticale), generando piogge, grandine e fulmini. I fenomeni si addensano sulle zone interne, dove ci sono le montagne, e a seconda della ventilazione in quota riescono, in un secondo momento, a raggiungere le pianure del versante tirrenico o del versante adriatico, generalmente nella seconda parte del pomeriggio, dopo essersi “sfogati” per alcune ore solo sulle aree interne. Tali fenomeni poi si dissipano molto rapidamente con il passare delle ore, e molto spesso dopo le ore 18/19 è già tutto terminato. Non si tratta di fenomeni legati a perturbazioni di nessun tipo, ma si generano anche durante regimi di anticiclone o di “lacune bariche” (generalmente, periodi di transizione tra maltempo e bel tempo, oppure quando abbiamo depressioni e perturbazioni troppo basse o troppo alte, con effetti minimi sulle nostre zone), l’unica necessità per la loro formazione è quella di una “forzante atmosferica” che può essere un leggero sbuffo di aria fresca proveniente da Nord o dai Balcani (condizione ideale per temporali convettivi sul Lazio e sul settore appenninico-tirrenico in generale). L’aria fresca costringe l’aria umida e calda, tipica delle belle giornate primaverili ed estive, a spostarsi in orizzontale, fino a quando incontrano una montagna o una collina (appunto un ostacolo orografico) ed inizia a salire, condensando e dando origine a temporali di calore, o instabilità convettiva pomeridiana.

Dall’immagine di Andrea Cecilia, scattata da Marino, sui Castelli Romani, possiamo notare la presenza di instabilità convettiva (molto prematura, non tanto per la data, quanto per l’orario) proprio sopra l’area dei castelli, che sono appunto are collinari/montuose ideali per la formazione di temporali di calore. Segnalato il medesimo fenomeno anche sui Monti Ernici in Ciociaria, con deboli rovesci. Nel corso dei prossimi mesi sentirete molto parlare di questo fenomeno e vi aggiorneremo costantemente sull’evoluzione dei temporali convettivi pomeridiani sul Lazio.

Si può notare la formazione di instabilità convettiva sui Castelli Romani e sulla Ciociaria – sat24.com

Leonardo Orlandi