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Analisi meteo

Estate di San Martino 2018: la accendiamo?

La seconda decade di Novembre 2018, si svolgerà in un contesto più stabile e mite; l’Estate di San Martino sembra anche quest’anno compiersi, portando con sé qualche giornata di sole e moderata escursione termica

Siamo ormai agli sgoccioli della prima decade del mese di Novembre, reduci da un inizio mese particolarmente piovoso, perfettamente in linea con il decorso stagionale dell’Autunno. Su gran parte della Ciociaria gli accumuli pluviometrici si aggirano tra gli 80 e i 150 mm mensili, tra i 100 e i 200 mm sulla provincia di Latina e diffusamente oltre i 150 mm sui Castelli Romani (specialmente quelli esposti a sud). Discorso differente per il Reatino, meno bersagliato dalle recenti perturbazioni in ingresso dal Tirreno, dove l’accumulo mensile si aggira fra i 30 e i 70 mm; simile o poco maggiore nel Viterbese, ad eccezione della località di Tuscania che segna ben 146 mm nei primi 8 giorni di Novembre (DATI ARSIAL)

Le piogge cadute sul Lazio nel mese di Ottobre; la prima decade di Novembre ha raggiunto molti valori del mese scorso
Le piogge cadute sul Lazio nel mese di Ottobre; la prima decade di Novembre ha raggiunto molti valori del mese scorso

Le piogge ormai nei prossimi giorni saranno un lontano ricordo: infatti dopo una momentanea flessione dei geopotenziali fra Venerdì e Sabato 10 Novembre (e relativo aumento della nuvolosità), da Domenica 11 Novembre esploderà l’Estate di San Martino: nello specifico un promontorio anticiclonico di origine Azzorriana si ergerà sul Mediterraneo (e di conseguenza sull’Italia) ed imporrà la sua egemonia per buona parte della prossima settimana.

L'anomalia di geopotenziali a 500 hPa nei prossimi 10 giorni, vista dal modello Reading
L’anomalia di geopotenziali a 500 hPa nei prossimi 10 giorni, vista dal modello Reading

Dal punto di vista termico avremo una flessione positiva di 2-3 gradi nelle massime, mentre le minime subiranno un calo, specialmente nelle zone pianeggianti e nelle vallate interne della regione, grazie al fenomeno dell’inversione termica (zone come la Valle del Tevere, del Saccodel Salto e la piana di Rieti risentiranno particolarmente di questo effetto). Lo stabilirsi (o meno) di due saccature ad est (sui Balcani) e ad ovest (sulla Penisola Iberica), determinerà la durata di questa fase stabile e sopramedia, che ci accompagnerà progressivamente verso la seconda metà del mese. Torneremo su questo argomento e sull’evoluzione di questa figura barica nei prossimi giorni.

Gabriele Serafini

Classe 1992, meteoappassionato dal 2011 e Tecnico Meteorologo WMO certificato DEKRA da Settembre 2019. Ha studiato ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi Roma Tre e ha fondato la pagina Social di Meteo Lazio a Novembre del 2014, ideandola come gruppo di segnalatori da tutta l’omonima regione. Amante degli eventi climatici estremi nonché freddofilo, ha fondato l’Associazione Neve Appennino nel 2016. Dal 2017 è all’attivo di numerosi progetti scientifici con finalità di studio di microclimi d’interesse del Lazio e non solo.