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Cronaca Lazio

Selvarotonda chiusa: mancanza di neve, soldi o… INTERESSE?

La stazione sciistica di Selvarotonda grava in una situazione di abbandono piuttosto sconcertante: l’assenza di neve e affluenza agli impianti hanno concorso negli anni ad un lassismo da parte delle istituzioni, dalle quali oggi manca il minimo interesse

Al termine dell’ennesima stagione sciistica “a bocca asciutta”, nulla si conosce del destino dello storico impianto sciistico di Selvarotonda facente parte del Comune di Cittareale. La scorsa stagione invernale (2018/2019) ha garantito un’abbondanza di neve sulle nostre montagne, ma nonostante ciò non è stato fatto nulla per avviare l’iter di ottenimento delle autorizzazioni. Considerando che sono stati investiti ben 1,4 milioni di euro l’anno precedente grazie ad un finanziamento regionale (Primavera 2018) per il rinnovamento degli impianti a fune, la situazione è piuttosto grave.

Gli impianti comprendono 3 skilift e 8 chilometri di piste e rappresentano l’emblema dell’abbandono dopo il sisma del 2016: l’occasione di rilancio del turismo locale era ed è tutt’ora piuttosto allettante considerando che gran parte dei fruitori provenivano dalle zone del Reatino orientale, Umbria e Marche. Con questa Primavera si chiude un altro anno senza alcuna garanzia o obiettivo futuro. Anche se quest’anno la mancanza di neve ha bloccato tutte le stazioni sciistiche del Lazio, si denota una mancanza d’interesse generale a danno della comunità locale e di tutti coloro hanno investito in passato su questo angolo di divertimento invernale.

Con la speranza che le cose possano davvero cambiare in meglio, vi lasciamo alcune immagini odierne di Stefano Poggi.

Gabriele Serafini

Classe 1992, meteoappassionato dal 2011 e Tecnico Meteorologo WMO certificato DEKRA da Settembre 2019. Ha studiato ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi Roma Tre e ha fondato la pagina Social di Meteo Lazio a Novembre del 2014, ideandola come gruppo di segnalatori da tutta l’omonima regione. Amante degli eventi climatici estremi nonché freddofilo, ha fondato l’Associazione Neve Appennino nel 2016. Dal 2017 è all’attivo di numerosi progetti scientifici con finalità di studio di microclimi d’interesse del Lazio e non solo.