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Cronaca Lazio

CORONAVIRUS: la natura in assenza dell’uomo si appropria delle città!

L’erba è spuntata tra i sampietrini nelle piazze di Roma. Mentre le misure di blocco tengono in casa le persone, la natura si è appropriata delle città italiane.

L’Italia è stato il primo epicentro (almeno ufficialmente) in occidente dell’epidemia provocata dal virus SARS-CoV-2.
Il blocco del paese, che ormai va avanti dall’11 Marzo e che era in vigore in Lombardia e in 14 Province dal 9 Marzo, ha avuto un impatto significativo non solo sulla vita sociale ed economica del paese ma anche sul suo ecosistema (e forse questo è il solo aspetto positivo di tale faccenda): aria più pulita, lagune, canali e fiumi più limpidi e una generale “invasione” della fauna selvatica avvistata nelle ultime sette settimane anche nelle città.

L’erba rigogliosa come già accaduto in Piazza del Campo a Siena (che ospita la famosa corsa di cavalli del Palio di Siena due volte l’anno) è ormai cresciuta anche nelle piazze di Roma.

Il “fenomeno” e molto visibile a Piazza Navona dove ormai è spuntato un vero e proprio prato; ma le “erbacce”, a causa del minor numero di persone che camminano per la città, crescono tra i sampietrini in Piazza di Monte Citorio, Piazza del Quirinale e Piazza dell’Esquilino.

Il blocco riguarda circa 60 milioni di residenti in Italia; a tutti è stato richiesto di rimanere a casa, o tuttalpiù di rimanere nei pressi della propria casa, e solo a persone con un lavoro valido o un motivo familiare, che non può essere rinviato, è stato permesso di viaggiare.

Questa situazione ha provocato un aumento di flora e fauna selvatica nelle città.

Le tartarughe e le nutrie sono state avvistate a Milano a godersi il sole e il caldo nei parchi, mentre a Venezia (libera dai turisti) vi sono stati avvistamenti senza precedenti. La città completamente deserta e i canali liberi dalle imbarcazioni hanno permesso alla fauna di riappropriarsi degli spazi: le anatre camminano liberamente per le strade, un delfino è stato avvistato mentre nuotava nei canali di Venezia già nella seconda settimana di lockdown e le acque dei canali sono più limpide (Il blocco ha permesso ai sedimenti di depositarsi sul fondo e di lasciare la superficie libera, dicono gli esperti). Proprio ieri un polpo è stato avvistato nei canali, dopo che vi era stato il raro avvistamento di una medusa la scorsa settimana.
Irene Guarneri, una delle ecologiste che hanno esaminato il filmato, ha affermato che i polpi non erano “esenti” dalla laguna ma “certamente molto rari”.
Lo zoologo Andrea Mangoni, che ha filmato la medusa, ha dichiarato: “La flora e la fauna della laguna non sono cambiate durante il blocco. Ciò che è cambiato è la nostra possibilità di vederli!”
“Ora possiamo vedere 50-60 cm, e talvolta anche un metro dalla superficie. Di conseguenza, possiamo vedere animali che sono stati letteralmente nascosti nelle acque torbide.”
“Alcuni animali che prima erano relegati in canali più grandi, o più ampi, nella laguna ora possono arrivare fino al centro della città da quando il traffico di gondole, motoscafi e barche più piccole è cessato”.

Lo “skyline del paese” è diventato anche più visibile quando l’inquinamento si è attenuato in seguito alla diminuzione del traffico e dei trasporti e dove l’aria “sporca” un tempo ostacolava la vista delle Alpi, la catena montuosa è ora visibile.

Ma l’ecosistema recentemente fiorente potrebbe scomparire così rapidamente come è arrivato non appena, e se, tornerà tutto come prima. (G.G.)

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Fonte articolo e foto: Dailymail.co.uk

Gianluca Giorgi

Classe 1991; nato, cresciuto e, tuttora residente, sul Litorale Romano. Fin da piccolo appassionato di meteorologia e di fenomeni naturali. Osserva e studia il tempo e il clima della costa da diversi anni (misurazione di pioggia, temperature e vento). Collabora con Meteo Lazio sin dalla sua nascita con il suo consueto bollettino meteorologico del mattino.