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Analisi meteo

Le sorti dell’INVERNO 2022: iniziato con poca neve in SVOLTA dal prossimo WEEKEND

Terminata l’anomala ondata di caldo dal periodo di Capodanno andremo incontro ad un nuovo raffreddamento tipicamente invernale.

L’inverno è appena iniziato, non sarà sicuramente il riscaldamento verificatosi nell’ultima settimana di dicembre a decretare le sorti della stagione invernale in corso.
In sede all’Oceano Atlantico un promontorio delle Azzorre si mantiene attivo fino alle latitudini polari.
Nei prossimi giorni avrà luogo un primo scambio meridiano, con masse d’aria polari che saranno veicolate in direzione delle pianure centrali del continente europeo.
Attraverseranno in parte la Valle del Rodano causando la formazione di una 1° blanda perturbazione tra la serata di mercoledì e la giornata dell’Epifania, con una serie di transienti perturbati più freddi in rapido scorrimento verso SE dal Mar Ligure al Tirreno.

EVOLUZIONE METEO ATTUALE

Le piogge sul Lazio (come precisato nell’ultimo aggiornamento) nel giorno dell’Epifania si stanno dimostrando pressoché deboli e a carattere sparso con quota neve in calo sui rilievi montuosi fino ai 1.200-1.300 metri circa.
Neve è stata segnalata nella mattinata di giovedì a ridosso dei Monti Cimini, versante settentrionale del Terminillo nel Leonessano e sui Monti Simbruini.
Fiocchi anche nelle aree interne subappenniniche (1.000-950 m s.l.m.) tra Leonessano e le zone pedemontane ai Monti della Laga, compreso soprattutto il versante abruzzese dei Simbruini e dei Monti del Cicolano con accumuli deboli sempre in presenza di precipitazioni.

VERSO IL WEEKEND

Un quadro meteorologico destinato a stabilizzarsi brevemente solo per venerdì e l’inizio del prossimo weekend.

Dopodiché dalla seconda parte di domenica 09 gennaio una nuova irruzione molto fredda annessa ad una perturbazione causerà un’ulteriore peggioramento meteo.
Privilegiate per il freddo questa volta saranno le regioni centrali italiane, che vedranno l’isolamento di una goccia fredda in quota con temperature dai 5000 metri di altezza assai negative tra i -32°C/-34°C.
Un raffreddamento tipicamente invernale che si riverserà probabilmente pure nei bassi strati, specialmente da lunedì 10 gennaio, quando i modelli ad area limitata cominciano a stimare i primi apporti nevosi.
Stando ad un osservazione preliminare, che necessiterà ovviamente di conferme più accurate nei prossimi giorni, la neve su alcune zone del Lazio potrebbe cadere anche ai livelli collinari. Il tutto in presenza di temperature superficiali intorno allo zero termico addirittura in prospicienza delle aree basso collinari e pedemontane dei rilievi anti-appenninici o preappenninici del Viterbese, Campagne Romane orientali (Lucretili e Prenestini) e parte del basso Lazio.

I fenomeni nevosi per la nostra Regione saranno di breve durata per l’allontanamento del minimo depressionario verso l’Italia meridionale.

Ciò nonostante le correnti sulle regioni adriatiche ruoteranno da Grecale a Levante, apportando continue precipitazioni che assumeranno molto probabilmente carattere nevoso dagli 800-1.000 metri con possibili accumuli al suolo in montagna >90-100 cm nelle 24-36 ore successive a domenica 09 gennaio.

 

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Giorgio Rotunno

Classe 1997, studia Meteorologia ed Oceanografia all’Università Parthenope. Da diversi anni si occupa soprattutto di osservare gli eventi temporaleschi che interessano il Lazio, svolgendo diverse attività previsionali. Entra a far parte ufficialmente di Meteo Lazio nel febbraio 2020.