Seguici sui social:

Categorie
Analisi meteo

Tendenza mensile Maggio 2023: tanta pioggia in vista e caldo a fine mese?

La tendenza mensile per capire l’andamento del mese di Maggio: come si evolverà la situazione nel medio-lungo termine?

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Maggio 2023

Condizione media più probabile

  • Temperatura: Di poco inferiore alla media
  • Precipitazioni: In media o superiori alla media
  • Pattern: blocco scandinavo; zonale (1)

Condizione di nevosità più probabile

  • Pianura (0-300 mslm): assente
  • Collina (300-600 mslm): assente

Accumulo totale più probabile

  • Bassa montagna (600-1000 mslm): assente
  • Media montagna (1000-1500 mslm): assente
  • Alta montagna (>1500 mslm): scarsa (<10 cm, <20 cm oltre i 2000)

Analisi sintetica per la proiezione di Maggio 2023

Il mese inizierà con delle fasi di maltempo. Dopo il peggioramento a cavallo tra Aprile e Maggio i modelli infatti mostrano un ripristino del pattern zonale (1) con un miglioramento del tempo entro il 5 del mese, ma la stagione primaverile ormai in corsa verso l’Estate consente agli anticicloni di avere spazio per spingersi facilmente verso le alte latitudini. Il pattern zonale del semestre cado si traduce infatti in una corrente a getto tesa ma più alta di latitudine con la fascia degli anticicloni subtropicali che predilige l’Europa centro-settentrionale, in opposizione a quanto accade nella stagione invernale, a causa del naturale dissolvimento del vortice polare.

Proiezione Madden-Julian Oscillation (MJO) per i primi 15-20 giorni di Maggio. Si nota una possibile intensificazione nelle fasi 5 e 6, seppur appaia poco probabile di elevata intensità attualmente

Ne conseguirà la formazione di una turning line ad alta latitudine (2) e dunque un anticiclone scandinavo (1), che in unione col passaggio della Madden nelle fasi 4 e soprattutto 5  sarà in grado di aprire un varco della porta Atlantica diretta verso il Mediterraneo centrale alla fine della prima decade. Le depressioni italiche inoltre potrebbero risentire in parte dell’aria fredda richiamata dal blocco scandinavo sul suo bordo meridionale, con temperature abbondantemente sotto la media ad alimentare le fasi di maltempo della prima decade del mese e un ritorno della neve in Appennino sino a 1600-1800 metri non è da escludere. Tale situazione potrebbe protrarsi sin verso il 15 del mese.

Pattern più probabile atteso per una MJO in fase 5 in prima decade di Maggio. Da notare i west wind burst a ridosso del Perù che accelereranno il passaggio a El Nino atteso entro l’Autunno (fonte: www.atmos.albany.edu)

Dalla seconda decade, in particolare da metà mese, lo spostamento della Madden nelle fasi 6-7 consentirà un ritorno graduale dell’anticiclone delle Azzorre sull’Italia, che prenderà il sopravvento in terza decade con la Madden probabilmente migrata nella fase 8 entro fine mese. È dunque lecito attendersi un aumento delle temperature e delle giornate soleggiate, ma ancora potranno esservi occasioni per temporali pomeridiani fino alle coste in seconda decade e possibili scarse nevicate solo sopra i 2000 metri. Primi assaggi di caldo simil-estivo in terza decade, con temperature sopra la norma seppur non eccessivamente.

Il mese potrebbe dunque concludersi mediamente fresco e con surplus di piogge, seppur senza anomalie importanti.

Analisi approfondita per la proiezione di Maggio 2023

Osservazioni per chi ha familiarità con la dinamica atmosferica: Le simulazioni climatiche predicono una transizione da La Nina a El Nino. La Nina ci ha accompagnato negli ultimi 4 anni, un periodo di persistenza piuttosto lungo. Le simulazioni in Marzo e Aprile simulavano anomalie dell’ENSO sino a +2 piuttosto probabili entro la fine dell’anno, quindi sembra probabile un ritorno di El Nino almeno moderato ma non da escludere anche forte, nonostante la presenza della tipica “barriera di primavera” ossia quel lasso temporale in cui le simulazioni climatiche fanno fatica a fare delle previsioni a bassa incertezza. La transizione a El Nino consiste di un anomalo trasporto di acqua calda dall’Indonesia verso il Perù, che avviene tramite un inversione degli alisei a partire dal Pacifico occidentale verso quello orientale nel momento in cui si ha il passaggio della Madden dall’oceano Indiano al Perù. La Madden infatti è un ammasso temporalesco a cui fa seguito un rinforzo di venti da ovest all’Equatore che dunque trasportano l’acqua calda dall’Indonesia verso il Perù. Poiché l’anomalia positiva prevista da raggiungere sul Pacifico peruviano è notevole, è lecito pensare che come accaduto in Marzo possano esservi altri notevoli rinforzi della Madden e dunque possa condizionare in modo rilevante anche la circolazione delle medie latitudini ed esserne dunque il driver principale nel mese di Maggio. La fase che consente il trasporto di acqua calda fino al Pacifico peruviano nel corso del mese di Maggio è la 5 che dunque si suppone possa essere intensa, e si associa a basse pressioni mediterranee e anticiclone scandinavo.

 


Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:

anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link

https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts

  1. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.

Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.

Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia

Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge

Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli