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Analisi meteo

Tendenza meteo Febbraio 2024: Inverno ancora in combutta tra caldo e freddo

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Febbraio 2024

Condizione media più probabile

  • Temperatura: in media
  • Precipitazioni: in media
  • Pattern: blocco scandinavo, anticiclone groenlandese

Condizione di nevosità più probabile

  • Pianura (0-300 mslm): assente o probabilità bassa sopra i 200 metri
  • Collina (300-600 mslm): probabilità media

Accumulo totale più probabile di neve

  • Bassa montagna (600-1000 mslm): neve scarsa o non abbondante (<10-15 cm)
  • Media montagna (1000-1500 mslm): neve relativamente abbondante  (<30 cm)
  • Alta montagna (>1500 mslm): neve mediamente abbondante (fino a 50-70 cm oltre i 2000)

Analisi sintetica per la proiezione di Febbraio 2024

Risvolti Inattesi nella Tendenza Stagionale

Nel valutare le tendenze meteorologiche del mese di Febbraio, emerge una deviazione significativa rispetto alle previsioni stagionali. Il grafico illustrato evidenzia un’inattesa anomalia negativa del NAM (North Anular Mode), rappresentata in rosso, che ha preso piede ad inizio Gennaio, estendendosi progressivamente in tutto il diagramma nei giorni successivi. Tuttavia, tra il 3 ed il 10 Febbraio, si è osservata una ripresentazione di questa anomalia nella Troposfera, mentre sopra il NAM tornava positivo, indicato in blu.

Ci sono delle novità per il nuovo mese rispetto a quanto prospettato nella tendenza stagionale. Si può notare dalla figura sottostante che l’anomalia negativa di NAM (colore rosso) che ha preso piede ad inizio Gennaio si è espansa a tutto il grafico nei giorni successivi, fino a ripresentarsi tra il 3 ed il 10 Febbraio  nella parte bassa del grafico, ossia in Troposfera, mentre sopra il NAM torna positivo (colore blu).

 

All’interno del riquadro giallo si nota il progredire verso le quote inferiori dell’anomalia positiva di NAM (colore blu) e il graduale ritiro verso il basso dell’anomalia negativa (colore rosso).

Evoluzione dell’indice NAM: entriamo nel dettaglio

Nel dettaglio, il riquadro giallo del grafico mostra il progressivo avanzamento verso quote inferiori dell’anomalia positiva di NAM in blu, accompagnato dal graduale ritiro dell’anomalia negativa in rosso. Sul bordo destro della figura, il NAM ritorna improvvisamente negativo fino alla Stratosfera. Questa risalita del NAM in Stratosfera, dopo un lungo periodo di negatività, indica il ripristino di una condizione di anticicloni distesi alle basse latitudini.

Proiezioni per la Seconda Decade di Febbraio

Tuttavia, il NAM negativo nella parte bassa del grafico nei primi giorni di Febbraio suggerisce ancora la presenza di anticicloni alle latitudini artiche in Troposfera, associati a onde di Rossby che si rompono ciclonicamente. Si prevede un primo abbassamento del flusso atlantico con ritorno delle piogge a partire dal 7 e soprattutto dal 10 al 13 Febbraio, con quota neve inizialmente oltre i 2000 metri in calo fino sui 1500.

Affondo perturbato probabile tra il 10 ed il 13 Febbraio, come ultima conseguenza dello stratwarming di inizio Gennaio. Neve in calo in tal frangente fin verso i 1500 metri

Variazioni importanti da metà mese: ecco gli scenari plausibili

Tornando ad osservare la prima immagine (grafico NAM), si può considerare che il colore blu, rappresentante il NAM positivo, tende ad espandersi verso il basso, verso la Troposfera, come già accaduto a Gennaio con i colori rossi. Si prevedeva quindi un ritorno stabile del NAM positivo anche in Troposfera dopo il 13-15 Febbraio. Tuttavia, modelli successivi indicano un nuovo stratwarming dopo il 13 Febbraio, alterando le previsioni per la seconda metà del mese.

Considerazioni finali e possibilità per il mese di Febbraio 2024

Le nuove onde di Rossby amplificate dalla formazione di una nuova linea critica in Stratosfera, insieme alla persistente dinamicità atmosferica, suggeriscono un mantenimento delle condizioni meteorologiche instabili nella restante parte di Febbraio. Possibili periodi di temperature sotto la media sono attesi tra il 13 e il 16-18 Febbraio, con la possibilità di piogge diffuse e neve a quote basse nella regione. La terza decade di Febbraio potrebbe portare ulteriori rotture d’onda cicloniche, con l’anticiclone di blocco che si sposta verso la Groenlandia occidentale e un nuovo approfondimento delle depressioni atlantiche.

In sintesi, sebbene il maltempo di stampo invernale sia più probabile durante questo periodo, ulteriori conferme saranno necessarie per le previsioni future.

Nota: Questo articolo si basa su dati meteorologici e previsioni al momento della scrittura.


Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4: anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
  2. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio. Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare. Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato (superiore a 5) che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche (wave-breaking ciclonici). I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa. Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari (wave-breaking anticiclonici), da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge. Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1, è lineare e l’attività d’onda è assente

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli