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Analisi meteo

Tendenza meteo Marzo 2024: avvio di primavera dinamico, con frequenti perturbazioni?

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Marzo 2024

Condizione media più probabile

  • Temperatura: sopra la media
  • Precipitazioni: in media o poco sopra la media
  • Pattern: blocco scandinavo, anticiclone groenlandese, zonale

Condizione di nevosità più probabile

  • Pianura (0-300 mslm): assente
  • Collina (300-600 mslm): assente

Accumulo totale più probabile di neve

  • Bassa montagna (600-1000 mslm): neve molto scarsa o assente (<5 cm)
  • Media montagna (1000-1500 mslm): neve relativamente scarsa  (<15 cm)
  • Alta montagna (>1500 mslm): neve relativamente abbondante (fino a 30-40 cm oltre i 2000)

Analisi sintetica per la proiezione di Marzo 2024

Come annunciato nelle precedenti tendenze, anche nel mese di marzo 2024 la circolazione atmosferica continuerà ad essere particolarmente movimentata, con occasioni per tutto il mese di ondate di maltempo a causa di continui disturbi e rallentamenti ai venti medi occidentali stratosferici (vortice polare debole, NAM negativo). La condizione sul vento zonale medio stratosferico pone le basi per un trasferimento di questo disturbo ai venti medi occidentali anche in troposfera, seppur non in maniera continuativa. Quando i venti occidentali rallentano anche in troposfera è possibile osservare un aumento in ampiezza delle onde di Rossby con una loro successiva rottura, e dunque periodi prolungati con anomalie termiche e pluviometriche significative. Rotture d’onda che continueranno ad essere prevalentemente di tipo ciclonico.

Questo vuol dire che le masse d’aria in arrivo in Europa e in Italia continueranno ad essere prevalentemente di natura oceanica (perturbazioni polari marittime). Rispetto ai precedenti mesi invernali l’unica novità principale risiede nel fatto che le depressioni oceaniche punteranno maggiormente l’Europa meridionale invece che quella settentrionale, dove invece andrà mantenendosi un’area anticiclonica a più riprese sul mar di Norvegia senza però mai assumere caratteristiche di blocco.

Fenomenologia prevista in Italia e sul Lazio nel mese di marzo

In tal frangente avremo frequenti ondate di maltempo più di stampo autunnale che invernale o primaverile, infatti in questo tipo di rotture d’onda i vortici atlantici continueranno a richiamare masse d’aria molto calda e umida dall’atlantico subtropicale o a tratti dal nord africa.

I fronti saranno preceduti da venti caldi di scirocco ed insoliti eventi temporaleschi dal mare saranno possibili, con quota neve in forte rialzo al passaggio dei fronti freddi (fin oltre 2000 metri) e dunque le precipitazioni più abbondanti continueranno a risultare sotto forma di pioggia anche in media e alta montagna.

A seguito del passaggio dei fronti farà frequentemente ingresso dell’aria nord atlantica o di natura polare marittima in grado di portare precipitazioni irregolari o fronti freddi secondari, più deboli, con neve in calo a tratti sin sui 1000 metri e temperature che quindi in qualche occasione potranno andare leggermente sotto la media (figura sottostante).

Nuova perturbazione in vista per l'avvio della seconda decade di marzo 2024 - fonte meteociel.fr
Nuova perturbazione in vista per l’avvio della seconda decade di marzo 2024 – fonte meteociel.fr

Tendenza meteo per il medio-lungo per l’Italia e per il Lazio

L’11 marzo 2024 probabile un nuovo calo della quota neve: un periodo anticiclonico più stabile di alcuni giorni, contestualmente ad una ripresa temporanea di forza dei venti medi occidentali (NAM positivo) potrebbe aversi attorno a metà mese, tra il 13 ed il 20 marzo. In tal frangente un potente anticiclone subtropicale, anche di natura africana (figura sottostante), si avvicinerebbe al Mediterraneo e sarà possibile una fase calda con temperature insolite e a tratti simil-estive in caso di effetto garbino per venti di caduta appenninici con lo scirocco, da valutare nel corso delle prossime analisi meteo a breve e medio termine. Picchi termici del mese che dunque potrebbero superare abbondantemente i 20°C, specie nelle vallate e sulle zone di pianura, con conseguente ritorno del fenomeno dell’inversione termica.

Probabile potente anticiclone africano tra Marocco ed Algeria (colore rosso intenso) dopo il 15, rischio ondata di calore anche per l’Italia centro-meridionale – fonte meteociel.fr

Non si dispone di informazioni dettagliate per l’ultima decade di marzo 2024, ma è probabile che possa ripresentarsi del maltempo frequente sull’Italia e sulla nostra regione a causa dei frequenti disturbi attesi fino a fine mese dei venti medi occidentali.


Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4: anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
  2. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio. Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare. Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato (superiore a 5) che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche (wave-breaking ciclonici). I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa. Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari (wave-breaking anticiclonici), da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge. Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1, è lineare e l’attività d’onda è assente

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli