Tendenza meteo Maggio 2025: fine Primavera nella norma con i primi temporali estivi in arrivo?
Fine Primavera nella norma con tepori estivi anticipati
Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento di Maggio 2025
Condizione media più probabile
- Temperatura: poco sopra la media
- Precipitazioni: in media
- Regime: NAO-; Atlantic Ridge (1)
Accumulo totale più probabile di neve (sezione pertinente alla montagna)
- Bassa montagna (600 – 1000 mslm): assente
- Media montagna (1000 – 1500 mslm): assente
- Alta montagna (>1500 mslm): scarsa o assente (<5 cm). Imbiancate più abbondanti oltre i 2000 metri
Analisi sintetica per la proiezione di Maggio 2025
Prima settimana di Maggio: tepori di Giugno
Nel corso della prima settimana del mese un temporaneo anticiclone africano verrà a passare sull’Europa occidentale portando i valori termici su quelli tipici di Giugno, con massime sin sui 24-27 gradi. L’aumento riguarderà tendenzialmente i primi 4 giorni, infatti i cieli andranno coprendosi per passaggio di nubi africane entro il 7 che terranno le minime su valori ancora tipici di Giugno ma con massime in calo e non da escludere qualche goccia di pioggia sabbiata, contestualmente ad un po’ di variabilità convettiva che anch’essa andrà manifestandosi sulle zone interne.
Seconda settimana di Maggio: calo termico
Nella seconda settimana del mese poi le temperature dovrebbero tornare a scendere e i cieli a pulirsi dalle stratificazioni africane e dalla polvere desertica, ma al momento non sembra che la fase calda di inizio mese debba essere interrotta dall’arrivo di piogge di rilievo da fronti atlantici, se non per degli acquazzoni pomeridiani possibili sulle provincie appenniniche. La settimana trascorrerebbe dunque in larga parte, specie nella sua fase finale, con temperature nella norma (valori massimi sui 20 gradi) e cieli generalmente sgombri da nubi.
Proseguio di Maggio, termicamente mite ma sempre senza eccessi
Nella seconda parte del mese sebbene non ci siano indicazioni precise sull’evoluzione è lecito aspettarsi un clima che sebbene possa essere a tratti più caldo della norma possa al più vestirsi da Giugno. Infatti tendenzialmente l’anticiclone africano dovrebbe lambire il sud Italia, influendo sulla nostra regione soprattutto nei valori notturni che potrebbero essere sopra la norma a causa della presenza di nubi nelle ore notturne (minime sui 14-17 gradi nelle fasi più calde del mese), associate a nuvolosità africana in risalita dal mare (un tempo non particolarmente piovoso, più spesso soltanto nuvoloso). Sebbene tale condizione sembri essere persistente, ci si può aspettare anche un peggioramento del tempo più incisivo con l’organizzazione di una fase di maltempo sull’Italia di qualche giorno, temperature sotto la media e precipitazioni a tratti diffuse che porterebbero l’accumulo mensile vicino alle medie. In tal frangente le temperature si riporterebbero su valori più tipici di Aprile e diffusamente sotto i 20 gradi. In tale fase perturbata un ritorno della neve in appennino sotto i 2000 metri sarebbe possibile.
Analisi sintetica della circolazione atmosferica (per esperti e curiosi)
Andando avanti nel corso delle settimane questa primavera sta mostrando sempre più la presenza di valori di pressione elevati sull’oceano Atlantico. I modelli deterministici mostrano la corrente a getto scorrere alta, a nord dell’Irlanda, di conseguenza l’EA (East Atlantic) sarà spesso neutro o negativo e il mese sembra dover chiudere senza particolari anomalie su tale indice climatico.
Come detto più volte, ci troviamo in una fase storica in cui l’EA sul lungo periodo cresce sempre di più, ma stiamo assistendo nel corso delle settimane ad un temporaneo calo dopo i valori record registrati nel 2024. L’EA positivo si associa alla presenza di vortici sull’oceano e isole Britanniche, condizione che nel 2024 era stata portata all’estremo a causa di un forte riscaldamento delle acque subtropicali dell’Atlantico che avevano il ruolo di alimentare attraverso flussi di vapore record le depressioni atlantiche. In tal frangete l’anticiclone delle Azzorre era stato rimosso in modo quasi permanente dalla sua sede naturale, rimpiazzato dalle profonde depressioni atlantiche che poi avvettavano aria dal nord Africa verso l’Europa.
Quest’anno la situazione delle temperature dell’oceano è nettamente diversa come mostrato nella tendenza per la Primavera/inizio Estate. Il ritiro delle anomalie calde sull’atlantico subtropicale consente all’anticiclone delle Azzorre di mantenere la sua posizione principalmente nella sua sede naturale. A questo punto gli scenari possibili sono due:
- ) L’effetto dell’amplificazione artica di produrre dei venti orientali alle latitudini subpolari fa si che quando l’anticiclone delle Azzorre si innalza di latitudine, questo tende a spostarsi verso il Mar del Labrador e Canada, favorendo profondi vortici sul nord Atlantico ed EA positivo. Con l’anticiclone delle Azzorre però presente nella sua sede naturale, le depressioni atlantiche non scendono di latitudine sull’oceano, piuttosto si spostano dalle isole britanniche verso l’Europa centrale o anche scivolare da nordovest sul Mediterraneo centrale. In tal frangente in Italia il tempo si mantiene variabile con temporali a ciclo diurno qua e la e con anche possibili ondate di maltempo.
- ) La nina contrasta gli effetti dell’amplificazione artica, riuscendo a rinforzare i venti occidentali medi (vento zonale medio) alle latitudini subpolari. La corrente a getto è vivace, alta di latitudine e scorre a nord dell’Irlanda. L’EA è negativo e l’anticiclone oceanico è al massimo della sua forza, portando venti più freddi dai quadranti nordorientali d’Europa verso il mediterraneo occidentale. In tal frangente, sebbene l’anticiclone africano possa lambire il sud Italia e porre la sua roccaforte sul Mediterraneo orientale, il caldo non riesce a spostarsi sulla nostra regione. Piogge possibili e di tanto in tanto rinfrescate salverebbero il mese da temperature calde o eccessivamente calde rispetto alle medie.
I modelli deterministici nel corso dei vari aggiornamenti si dividono tra queste due idee ma in nessun caso ondate di calore sarebbero attese sul Lazio e Maggio chiuderebbe quindi in media termica o poco al di sopra diffusamente. Occasioni di maltempo sarebbero possibili in entrambi gli scenari, sebbene non frequenti, con piogge nella media.
Note:
- Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4: anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorrenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
- I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio. Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare. Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato (superiore a 5) che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche (wave-breaking ciclonici). I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa. Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari (wave-breaking anticiclonici), da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge. Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1, è lineare e l’attività d’onda è assente. Il concetto di critical e turning line è valido anche in riferimento al profilo altitudinale di vento zonale medio.
DISCLAIMER:
Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco