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Analisi meteo

Ottobre parte con il freddo: irruzione artica continentale, con temperature in calo e prime nevicate

Bruschi cambiamenti di circolazione atmosferica sono attesi durante la settimana: calo termico fino a 8°C sotto la media, in attesa di un nuovo peggioramento nella seconda decade del mese

A ridosso dei settori euro-atlantici si evince un massiccio rinforzo dell’anticiclone delle Azzorre, che andrà ad estendere la sua cresta entro i primi giorni di ottobre fin verso la Penisola Scandinava.
A ciò corrisponderà un abbassamento di latitudine da parte di una vasta circolazione depressionaria alimentata da aria fredda di estrazione artico-continentale.

Dal 1° ottobre la circolazione ciclonica, posta a ridosso dei Balcani, trasporterà verso il Mar Adriatico e parte delle regioni centrali italiane un impulso perturbato, con l’ingresso di sostenute correnti di Bora da NE e di Grecale sul medio versante adriatico.
Entro le ore notturne di mercoledì e le prime ore di giovedì 2 ottobre si assisterà all’avviamento di una nuova circolazione ciclonica in sede mediterranea, collocata – come mostrato dalla grafica sottostante – a ridosso del basso Adriatico e Mar Ionio e poco dinanzi alla Grecia.

L’avviamento di questa circolazione ciclonica sarà particolarmente rilevante per la Grecia, in quanto causerà forti piogge persistenti a carattere temporalesco, che imperverseranno soprattutto sul versante ionico, con possibili fenomeni alluvionali.

Sul resto d’Italia, ad eccezione del forte vento dai quadranti orientali e di un brusco calo termico, le precipitazioni saranno piuttosto circoscritte al Centro.
Diversamente, nelle regioni meridionali le piogge potranno risultare più persistenti a inizio settimana, con tendenza al miglioramento solo da venerdì 3 ottobre.

Le precipitazioni, perlopiù deboli o moderate e a carattere sparso, riguarderanno Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, estendendosi localmente verso l’entroterra appenninico e subappenninico, con qualche sfondamento tra il comparto reatino, le aree montuose di Amatrice e i Simbruini.
Non mancherà occasione di qualche debole nevicata mista a pioggia sulle cime delle montagne più elevate, principalmente al di sopra dei 1300-1400 metri nelle zone di confine tra Abruzzo e Molise interno.
Qualche fiocco da sfondamento potrà inoltre intravedersi tra mercoledì notte e giovedì mattina oltre i 1800 metri di altitudine sul comparto subappenninico laziale, con accumuli pressoché nulli e/o irrisori.

Sarà rilevante il calo termico, con valori massimi e soprattutto minimi che, entro metà della prossima settimana, potranno risultare fino a 8°C al di sotto della norma per il mese di ottobre.

 

TENDENZA METEO NEL MEDIO-LUNGO TERMINE

Le condizioni meteo risulteranno, tutto sommato, stabili, con cieli in larga parte sereni o poco nuvolosi.
Per un graduale aumento termico bisognerà attendere la prossima settimana, quando la goccia fredda isolata sul comparto balcanico dovrebbe scivolare verso il Nord Africa, favorendo un aumento della pressione atmosferica entro la fine della prima decade di ottobre.

Dopodiché, agli inizi della seconda decade del mese (in linea di massima tra il 10 e il 12 ottobre), una nuova saccatura atlantica potrebbe convogliare aria fredda di origine polare da NW verso il Mediterraneo, causando un nuovo peggioramento delle condizioni meteo sull’Italia.

Giorgio Rotunno

Classe 1997, studia Meteorologia ed Oceanografia all’Università Parthenope. Da diversi anni si occupa soprattutto di osservare gli eventi temporaleschi che interessano il Lazio, svolgendo diverse attività previsionali. Entra a far parte ufficialmente di Meteo Lazio nel febbraio 2020.