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Analisi meteo

Tendenza meteo Ottobre 2025: autunno tra alti e bassi con freddo in progressivo aumento?

Meteo Ottobre 2025: da un inizio freddo e secco a una seconda metà più mite e piovosa

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento di Ottobre 2025

Condizione media più probabile

  • Temperatura: in media o poco al di sotto
  • Precipitazioni: in media
  • Regime: NAO-, Scand Block, Atlantic Ridge (1)

Analisi sintetica per la proiezione di Ottobre 2025

Prima metà del mese: freddo e siccitoso

Il secondo mese dell’Autunno inizia con una intensa ondata di freddo, di carattere estremo per il periodo. Le massime sono andate sotto i 20 gradi e le minime sotto a 10 ovunque con la sola eccezione delle coste specie del basso Lazio. Il cambiamento circolatorio che ha portato all’attuale ondata di freddo è iniziato alla fine di Settembre e proseguirà per tutta la prima settimana di Ottobre con un rinnovato calo termico nei giorni del 6-7. Temperature ancora sotto i 20 nelle massime e seppur meno diffusamente ancora sotto i 10 nelle minime, e ulteriori brinate nelle vallate interne saranno possibili.

Ripresa termica tra l’8 e il 10 Ottobre, ma fin verso la metà del mese sarà ancora possibile che il caldo rimanga lontano dall’Italia. Sebbene infatti sia possibile un ritorno graduale verso scenari più miti, una circolazione fredda stavolta non più dalla Russia ma dal nord Atlantico punterebbe i Balcani con marginale coinvolgimento dell’Italia e del Lazio che in questa fase potrebbero registrare ulteriori temperature sotto la media, con valori ancora pressochè invariati rispetto la settimana precedente. Potrebbero aversi deboli perturbazioni in ingresso sulla nostra regione, in un contesto quindi ancora avaro di piogge.

Non è neanche da escludere, sebbene si tratti di un’ipotesi al momento poco probabile, una ulteriore ondata di freddo dal mar baltico intorno al 15 Ottobre e nei giorni a seguire.

Seconda metà del mese: temperature in forte aumento?

è possibile che l’ingerenza delle correnti atlantiche avviatasi nella seconda settimana possa farsi sempre più intensa: la ventilazione potrebbe disporsi dai quadranti occidentali o anche sud-occidentali. In un primo momento possibile passaggio di fronti anche con temporali a cui potrebbe far seguito una rimonta anticiclonica calda, con forte aumento soprattutto delle temperature minime che tornerebbero diffusamente sui 15-18 gradi, 10 gradi in più di inizio mese, mentre l’aumento sulle massime sarebbe più contenuto. Clima umido e con nebbie mattutine.

Vi è anche la possibilità, qual ora dovesse insistere un anticiclone sull’oceano, che l’ingerenza dei venti tropicali possa essere tenuta lontana dalla nostra regione dove l’aumento termico sarebbe quindi più contenuto e accompagnato da maltempo frequente, che porterebbe le precipitazioni diffusamente in media o sopra. In generale si prospetta una seconda parte del mese più calda e piovosa, con particolare riferimento alla terza decade di Ottobre.

Analisi sintetica della circolazione atmosferica (per esperti e curiosi)

Ottobre mostra in avvio ancora segnali di cambiamento iniziati alla fine di Settembre, quando una prima ondata di maltempo ha attraversato l’Italia contestualmente alla formazione di un primo debole anticiclone oceanico sulle isole Britanniche.

In avvio di Ottobre ulteriori flussi di calore tropicali dalle Azzorre hanno preso la via del nord Atlantico andando a spostare ed intensificare i massimi sulla Scandinavia: ne è seguito un ulteriore apporto freddo in Europa orientale. L’insistenza dei flussi di calore sull’oceano poi, seppur non convinta, ha consentito la retrogressione del freddo russo fin sui Balcani e Italia centro-meridionale. Il tutto si è tradotto in una fase di EA negativo a cavallo tra Settembre e Ottobre. L’arrivo degli uragani dall’Atlantico occidentale ha però riportato profondi vortici sulle isole Britanniche. Sebbene in oceano l’anticiclone rimanga ancora abbastanza alto, sembra che la fase di EA negativo non debba durare a lungo.

I vortici atlantici pian piano tornano a prendersi la scena andando verso la metà del mese. Il blocco atlantico è previsto migrare verso la Groenlandia tra il 7 ed il 15 (c’è questo segnale negli aggiornamenti modellistici sebbene l’esatta dinamica sia ancora ignota data la distanza temporale), il freddo si sposterà nei prossimi giorni verso i Balcani orientali e il mar Baltico mentre l’Italia si troverà sempre più ai margini delle discese fredde. L’esito a fine mese sarebbe dunque di nuovo il deciso aumento di caldo e pressione sulla Groenlandia e la formazione di profondi vortici atlantici (rottura d’onda ciclonica (2), NAO- (1)). Tale configurazione porterà indubbiamente ad un’ingerenza di venti Atlantici in Europa. Qualora la depressione atlantica poi agganciasse aria fredda in discesa dalle Svalbard, un’anomala ondata di calore salirebbe su tutto il continente europeo secondo uno schema sempre più consolidato che vede il caldo intenso salire dalla Spagna verso la Francia e la Germania, stati Alpini ed Italia con temperature a fine Ottobre che soprattutto in quota sarebbero più tipiche di metà Settembre.

Non è da escludere però che l’anticiclone groenlandese possa continuare ad estendersi parzialmente verso le isole britanniche, allora in tal caso il vortice oceanico porterebbe le perturbazioni ad entrare dalla Spagna verso il Mediterraneo con clima si mite ma non eccessivamente e comunque piovoso (mantenimento dell’EA negativo). Dai centri di calcolo non c’è una preferenza su quale delle due situazioni possa realizzarsi ma è possibile che lo scenario più caldo possa prendere il sopravvento portando alla fine l’EA medio mensile su valori positivi, seppur non eccessivi.

Terza decade: depressioni atlantiche in spostamento verso l’Europa centrale: temperature in aumento ma anche possibilità di piogge

Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4: anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorrenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
  2. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio. Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare. Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato (superiore a 5) che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche (wave-breaking ciclonici). I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa. Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari (wave-breaking anticiclonici), da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge. Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1, è lineare e l’attività d’onda è assente. Il concetto di critical e turning line è valido anche in riferimento al profilo altitudinale di vento zonale medio.

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli

Classe 1996, originario di Villa San Giovanni in Tuscia, ha sviluppato una forte passione per la meteorologia in seguito alla storica nevicata del febbraio 2012. In quegli anni ha iniziato a collaborare attivamente con la comunità meteo CEMER. Parallelamente ha intrapreso il percorso accademico presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove ha conseguito la laurea in Fisica con curriculum in Fisica dell’Atmosfera e Meteorologia. All’interno del team di Meteo Lazio si occupa in particolare dell’analisi delle tendenze meteorologiche a lungo termine ed analisi degli indici teleconnettivi.