Tendenza meteo Novembre 2025: autunno alla riscossa tra piogge e fasi miti
Meteo Novembre 2025: fortemente variabile
Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento di Novembre 2025
Condizione media più probabile
- Temperatura: in media o poco al di sopra
- Precipitazioni: in media
- Regime: NAO-, Scand Block, Atlantic Ridge (1)
Condizione di nevosità più probabile
- Pianura (0 – 300 mslm): assente
- Collina (300 – 600 mslm): assente
Accumulo totale più probabile di neve (sezione pertinente alla montagna)
- Bassa montagna (600 – 1000 mslm): assente
- Media montagna (1000 – 1500 mslm): assente o molto scarsa (<5 cm)
- Alta montagna (>1500 mslm): molto scarsa o scarsa (<10 cm)
Analisi sintetica per la proiezione di Novembre 2025
Prima metà del mese: tempo decisamente variabile
Il nuovo mese inizia sulla scia della seconda metà di Ottobre: continua l’ingerenza delle depressioni atlantiche verso l’Europa centro-settentrionale a portare aria calda subtropicale sull’Europa dove le temperature vanno a più riprese fortemente sopra la media. Dopo il caldo intenso per il periodo del 1 Novembre anche il 5 Novembre le temperature saranno decisamente miti sulla nostra regione, con valori diurni ancora diffusamente oltre i 20 gradi.
Nei giorni successivi però il flusso atlantico punterà il Mediterraneo e alcune perturbazioni in successione riporteranno le temperature nella norma. Il 7, 9 e 12 Novembre sono le date indicate per l’arrivo delle piogge (da valutare i dettagli in sede previsionale). In tal frangente i valori notturni torneranno a scendere dunque diffusamente sotto i 10 gradi. Entro il 15 del mese è probabile un nuovo forte rialzo termico e temperature di nuovo insolite per via di venti africani, con valori diurni di nuovo ben oltre i 20 gradi, più tipiche di fine Settembre.
15-20 Novembre: maltempo
Dopo metà mese è probabile possano sopraggiungere da ovest alcune perturbazioni in successione, alimentate dalla calda ed energetica aria africana. Violenti temporali e nubifragi potrebbero colpire la nostra regione seguiti da un calo delle temperature ed un ritorno in media, con proseguio dei fenomeni, decisamente più deboli, sin verso il 20 del mese.
Una nota sulla neve che sin qui sarà ancora piuttosto difficile da vedere anche sulle vette appenniniche, delle eventuali prime lievi imbiancate solo oltre i 2200 metri
Terza decade: primi freddi invernali a fine mese?
Le idee sulla terza decade sono ancora poche, ma è possibile che dopo il 20 si vada verso un nuovo miglioramento ad aumento delle temperature, sebbene senza eccessi. Dopo il 25 è possibile che dell’aria fredda artica riesca a trovare spazio da est. Servono ulteriori aggiornamenti.
Analisi sintetica della circolazione atmosferica (per esperti e curiosi)
Il mese di Novembre inizia ancora con un EA fortemente positivo sulla scia della seconda metà di Ottobre. Le depressioni oceaniche avvettano aria subtropicale direttamente nel cuore dell’Europa. Ma la situazione cambia gradualmente, in linea con un probabile calo dell’EA andando verso l’Inverno. Questo vuol dire cominciare ad osservare la ricomparsa di blocchi sul nord Atlantico dopo l’isolato episodio di inizio Ottobre che fu responsabile dell’ondata di freddo dalla Russia. La storm track quindi dopo la prima settimana cambia rotta e punta il mediterraneo. L’inclinazione della storm track da nordovest verso sudest poi trasporta momento antizonale verso il polo e nel corso dei giorni un primo blando anticiclone andrà a costruirsi tra Groenlandia e mar di Novergia, consentendo un primo forte raffreddamento dell’est Europa.
Col successivo avanzamento della Madden nelle fasi alte attorno alla metà del mese poi è probabile possa aversi un flusso di calore piuttosto intenso dall’Atlantico tropicale verso nord ad alimentare il blocco già presente alle alte latitudini. In tal frangente la storm track viene completamente interrotta e le depressioni atlantiche sprofondano sull’Iberia portando lo scenario verso un EA negativo. In un primo momento sull’Italia si avrebbe richiamo sciroccale molto caldo, ma poi è probabile che la depressione iberica possa tornare ad avanzare verso nordest spingendo il maltempo sull’Italia. E’ difficile credere che questa prima fase di EA negativo possa durare. Il blocco sul nord Atlantico verrà eroso dall’incalzare di nuovo delle depressioni atlantiche e i flussi di calore dirottati verso il mar del Labrador secondo uno scenario da NAO-/BL-, che quindi si traduce in una nuova risalita dell’EA, tempo di nuovo più soleggiato e temperature in salita.
Alcuni elementi propendono però per un nuovo cambiamento a fine mese: da un lato c’è chiara indicazione per un vortice polare stratosferico debole almeno fino ai primi di Dicembre. Questo potrebbe favorire di nuovo un aumento dell’attività delle onde planetarie troposferiche che quindi si troverebbero nella condizione di poter crescere in energia. Inoltre è probabile che l’EA medio di Novembre possa subire un ulteriore calo rispetto ad Ottobre, dunque la condizione di blocco sul nord Atlantico, dopo la fase di metà mese, tenterebbe di ripresentarsi eventualmente verso la fine. Complessivamente la media mensile dell’indice vedrebbe comunque dominare l’anomalia positiva dell’EA suggerendo quindi un mese ancora dominato in larga parte da una circolazione calda.

Note:
- Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4: anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorrenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
- I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio. Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare. Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato (superiore a 5) che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche (wave-breaking ciclonici). I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa. Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari (wave-breaking anticiclonici), da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge. Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1, è lineare e l’attività d’onda è assente. Il concetto di critical e turning line è valido anche in riferimento al profilo altitudinale di vento zonale medio.
DISCLAIMER:
Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco