Tendenza meteo Dicembre 2025: avvio di Inverno anomalo e mite, ecco perché
Meteo Dicembre 2025: in prevalenza asciutto e mite
Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento di Dicembre 2025
Condizione media più probabile
- Temperatura: Sopra la norma
- Precipitazioni: Sotto la media
- Regime: NAO-, NAO+, Atlantic Ridge (1)
Condizione di nevosità più probabile
- Pianura (0 – 300 mslm): assente
- Collina (300 – 600 mslm): assente
Accumulo totale più probabile di neve (sezione pertinente alla montagna)
- Bassa montagna (600 – 1000 mslm): assente o molto scarsa (<5 cm)
- Media montagna (1000 – 1500 mslm): mediocre (<15 cm)
- Alta montagna (>1500 mslm): mediocre o moderata (fino a 20-25 cm)
Analisi sintetica per la proiezione di Dicembre 2025
Prima metà del mese: clima fuori stagione
Per la prima metà del mese di Dicembre abbiamo indicazioni chiare da parte dei centri di calcolo che il clima risulterà ancora asciutto almeno per tutta la prima decade del mese di Dicembre e quindi anche senza neve in montagna. L’ingresso di aria atlantica sul Mediterraneo, sebbene prevalentemente diretta al sud Italia, continuerebbe però a tenere i cieli nuvolosi. Inoltre la scarsa ventilazione favorisce l’intensificarsi delle inversioni termiche che anche grazie alla nuvolosità presente di giorno persistono sulle zone interne, talvolta con nebbie, anche nelle ore diurne. Di conseguenza i valori termici continueranno a tenersi in media o poco sopra sulle coste e zone collinari/montuose occidentali della regione, sotto la media sulle zone interne con valori solo localmente fino a 10 gradi anche in pianura tra viterbese centro-orientale, Romano interno e valle del Liri. Minime diffusamente sotto i 5 gradi in queste zone con frequenti brinate nelle valli specie fluviali. Andando verso la metà del mese però temperature in graduale aumento con l’incalzare dell’anticiclone subtropicale. I cieli tenderanno ad aprirsi con valori diurni nella settimana dell’Immacolata diffusamente fin sui 12-15 gradi. In questa fase sarebbe possibile una persistenza delle inversioni termiche nelle zone interne, seppur limitata alle sole ore notturne. Il freddo notturno sarà tanto più intenso quanto più i venti caldi dall’oceano si terranno lontani dalla nostra regione, attualmente previsti passare sull’Europa centrale senza raggiungere il Mediterraneo più protetto dall’anticiclone. Valori notturni quindi vicini alle medie su buona parte della regione o anche leggermente al di sotto nelle valli e zone interne.
15-20 Dicembre: maltempo?
Dopo la metà del mese con ogni probabilità il freddo invernale continuerà ad essere il grande assente. La presenza anticiclonica dovrebbe comunque indebolirsi e questo potrebbe causare l’arrivo di piogge e maltempo con una bassa pressione italica alimentata da aria atlantica in un contesto ancora a tratti eccessivamente caldo per il periodo, oppure le perturbazioni rimarrebbero lontane ma temperature in calo per venti più freddi dai Balcani a riportare le temperature in media. Neve sui rilievi ancora in difficoltà, non è da escludere in caso di maltempo che con l’ingresso di aria più fredda a seguire il fronte freddo la quota neve possa scendere fin sui 1500 metri ma con apporti poco rilevanti su tutte le nostre vette.
Terza decade: in larga parte ancora mite ma possibile fase nella media invernale
Per la fine del mese la forte anomalia positiva di pressione potrebbe essere smorzata, il maltempo potrebbe entrare più direttamente sull’Italia con piogge. Altalena termica, con calo delle temperature ma poca possibilità per delle vere invernate. Potrebbe comunque essere sufficiente per il ritorno della neve almeno fin sui 1000 metri. Nelle fasi più fredde quindi le temperature alle basse quote tornerebbero diffusamente sotto i 10 gradi nei valori diurni e vicini allo 0 in quelli minimi.
Analisi sintetica della circolazione atmosferica (per esperti e curiosi)
Con Dicembre si chiude la parentesi fredda sul Mediterraneo centrale di fine Novembre. L’anticiclone delle Azzorre che si era consolidato sull’oceano a fine Novembre ora perde di nuovo forza. Si rinforzano invece le depressioni atlantiche in transito dagli Stati Uniti verso l’Europa centrale. Sebbene la ripresa dei venti zonali sia dovuto a variabilità naturale (come indicato da Nucera, GLAAM+ e MJO), c’è da notare e sottolineare come ancora una volta la storm track, ossia il percorso delle depressioni atlantiche, sia più basso del normale. Dalle carte dei modelli globali infatti si può ben notare come i profondi vortici atlantici continuino a richiamare aria calda e momento antizonale verso la Groenlandia, con le temperature e geopotenziali sul mar del Labrador insistentemente sopra la media (Immagine 1, 2).


Di conseguenza la differenza di pressione tra l’Irlanda e il Portogallo si intensifica (EA fortemente positivo) e il jet entra direttamente sul continente. La storm track più bassa e potenziata del normale richiama aria molto calda dall’Atlantico subtropicale (immagine 2). Per cui, sebbene molti interpretino lo scenario di inizio Dicembre come una NAO+, in realtà i venti in Europa sono subtropicali e con ibridazioni africane. La causa di questa anomalia della circolazione è da ricercare nel cambiamento climatico, sebbene il meccanismo ancora non sia chiaro. La forte anomalia positiva dell’EA infatti si contestualizza in un trend multidecennale che vede l’indice essere sempre più alto e sempre più insistentemente positivo nel corso dei giorni, delle settimane, dei mesi e degli anni. Il mese di Dicembre chiuderà con un valore medio mensile fortemente positivo, sulla scia di un nuovo rinforzo dell’anomalia positiva cominciato col mese di Novembre. Ciononostante è possibile che tale anomalia dell’EA dei primi 20 giorni del mese possa venir stemperata nell’ultima decade, quindi da un episodio poco significativo di ingresso di aria fredda sul Mediterraneo o al più di aria polare marittima/artico-marittima (accompagnata almeno da maltempo).
Il vortice polare stratosferico andrà rinforzandosi nel corso del mese, ma rimanendo sempre abbastanza vicino alla media o poco al di sopra nella seconda parte (Immagine 3).

Il calo dell’attività d’onda atteso quindi specie tra il 10 e il 20 Dicembre è soltanto dovuto alla Troposfera poco attiva ma di nuovo si sottolinea che le velocità zonali saranno piuttosto intense in Troposfera solo intorno alla metà del mese, il vortice polare troposferico quindi non è eccessivamente forte. L’anticiclone atteso nei giorni dell’Immacolata sarà più che altro frutto della persistente anomalia negativa nel bel mezzo dell’oceano Atlantico che vede il continuo apporto di calore verso la Groenlandia.
Note:
- Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4: anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorrenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts
- I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio. Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare. Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato (superiore a 5) che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche (wave-breaking ciclonici). I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia evolvendo in una NAO negativa. Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari (wave-breaking anticiclonici), da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge. Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1, è lineare e l’attività d’onda è assente. Il concetto di critical e turning line è valido anche in riferimento al profilo altitudinale di vento zonale medio.
DISCLAIMER:
Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco