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Analisi meteo

Inverno ingannevole: temperature molto miti in quota e gelate al suolo, il punto della situazione meteo nel Lazio

Ecco perché l’alta pressione africana altera le normali temperature, la percezione del freddo in questi giorni agli inizi della stagione invernale è ingannevole, quando in realtà fa più caldo del normale

La situazione meteorologica è contrassegnata da un promontorio di alta pressione in quota proveniente dal Nord Africa. Nonostante ciò, le notti risultano caratterizzate da forti escursioni termiche nei valori minimi a causa dell’inversione termica sul territorio regionale, con temperature che localmente tendono comunque a scendere sotto lo zero nelle aree vallive del Tevere, nell’entroterra Reatino, nella Valle dell’Aniene e in parte della Ciociaria, con qualche gelata.

Si tratta di un quadro meteorologico che subirà pochi cambiamenti nel medio termine, almeno per la seconda settimana di dicembre.

Va però precisato un aspetto: il freddo mattutino può trarre in inganno, facendo credere che l’inizio della stagione invernale sia freddo e nella norma.

L’alta pressione subtropicale, all’inizio della stagione invernale, mostra invece i suoi massimi effetti in termini di anomalie termiche rispetto alla media climatica soprattutto in quota, dalle alte montagne, dove si registrano costantemente temperature superiori alla norma di circa 8-10°C sulle aree alpine e su parte dell’Appennino centrale. Proprio oltre i 1000-1500 metri tende ad affluire aria più calda subtropicale. In questo contesto risulta particolarmente significativa l’immagine riportata qui in basso presso il complesso dei Monti Simbruini:

La mappa mostra la collocazione delle stazioni meteorologiche al suolo intorno alle ore 09:00 di martedì 9 dicembre. Nel riquadro rosso compare il termometro del Comune di Filettino (FR), il più alto del Lazio, posto a circa 1.075 metri, con 12.3°C. A confronto nel riquadro blu, il termometro degli Altipiani di Arcinazzo (RM), a 850 metri ai piedi dei Simbruini, alla stessa ora registrava 0.9°C. I valori sono confermati anche dalle minime notturne: -3.2°C intorno alle 07:30 per Arcinazzo, mentre Filettino riportava una minima ben più alta di 6.5°C (rete Meteo Lazio).

Il freddo che avvertiamo al suolo non è dovuto a masse d’aria artiche o polari, ma solamente a locali inversioni termiche generate dall’alta pressione per assenza di vento e nubi, con l’aria fredda che semplicemente ristagna nei bassi strati atmosferici in presenza di totale stabilità.

Questa situazione inoltre sfavorisce gli accumuli nevosi al suolo avvenuti nelle ultime settimane a seguito delle precedenti e precoci irruzioni fredde dalle alte latitudini artiche/scandinave, che avevano favorito le prime nevicate di rilievo sul comparto appenninico e subappenninico tra Lazio, Abruzzo e Molise. Le temperature sopra la media favoriscono infatti una rapida fusione del manto nevoso.

Si spera in un rapido sblocco di questa fase di stallo, con un normale proseguimento della stagione invernale e il giusto freddo che dovrebbe caratterizzare questo periodo dell’anno in vista del Solstizio d’inverno, atteso nel weekend del 21 dicembre, poco prima di Natale.

TENDENZA METEO VERSO IL FINE SETTIMANA

Un piccolo, seppur debole, segnale di erosione dell’alta pressione potrebbe presentarsi tra la notte di giovedì 11 e le prime ore di venerdì 12 dicembre, a causa di un’onda depressionaria costituita da aria polare marittima, che dovrebbe attraversare rapidamente l’Europa centrale da ovest verso est, lambendo solo le regioni alpine del Nord Italia.

L’attendibilità resta ancora bassa, poiché entro sabato 13 dicembre un nuovo e debole impulso perturbato dall’Atlantico potrebbe muoversi dalle Isole Britanniche, seguendo una traiettoria simile a quella dell’onda depressionaria attesa sull’Europa centrale tra giovedì e venerdì.

Al momento, ciò che si può confermare è che l’azione alto-pressoria in quota dovrebbe risultare più pronunciata sul bacino del Mediterraneo, fungendo da scudo e mantenendo gli impulsi perturbati atlantici lontani dalla nostra penisola, che verrebbe solo lambita lungo l’arco alpino.

Tuttavia, dalla prossima settimana una goccia fredda potrebbe isolarsi tra la Spagna e il Nord Africa, traslando verso il Mediterraneo occidentale e le Baleari. Si aprirebbero così nuovi margini di manovra nella circolazione atmosferica generale, favorendo almeno un ritorno delle piogge dapprima sulle Isole Maggiori e successivamente su alcune regioni peninsulari, con rischio maggiore per i settori meridionali.

Si tratta comunque di uno scenario evolutivo caratterizzato da un elevato margine di incertezza previsionale.

Seguiranno ulteriori aggiornamenti.

Giorgio Rotunno

Classe 1997, studia Meteorologia ed Oceanografia all’Università Parthenope. Da diversi anni si occupa soprattutto di osservare gli eventi temporaleschi che interessano il Lazio, svolgendo diverse attività previsionali. Entra a far parte ufficialmente di Meteo Lazio nel febbraio 2020.