Seguici sui social:

Categorie
Cronaca Lazio

CORONAVIRUS: il Lazio la regione meno interessata?

Che il SARS-CoV-2 non si sia diffuso in maniera uniforme sul territorio nazionale è cosa nota ma i dati elaborati da ISTAT  e ISS sono a dir poco sorprendenti.

La regione più colpita è la Lombardia (e non vi erano molti dubbi) con una mortalità superiore del 186%. Seguono Emilia-Romagna (+70,1%) e Trentino-Alto Adige (+65,2%). Il confronto tra macroregioni divide l’Italia in tre parti: al Nord la mortalità è aumentata del 94,9% (elevata diffusione del virus), al Centro del 9,1% (diffusione moderata e concentrata in alcune province), al Sud e nelle Isole appena del 2% (scarsa circolazione del virus su un po’ tutto il territorio).

Le regioni meno colpite dal coronavirus sono Lazio e Basilicata. I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica e dell’Istituto Superiore di Sanità sulla mortalità complessiva del mese di Marzo 2020, confrontata con la media degli anni dal 2015 al 2019, registrano per il Lazio un calo dell’8,1% dei decessi e per la Basilicata un calo del 7,2%. Seguono Sicilia (-2,7%), Campania (-1,9%) e Calabria (-1%).

Per quanto riguarda le province la meno colpita è quella di Rieti che registra un calo dei decessi del 16,5%, anche se la rilevazione riguarda solo il 52% della popolazione della provincia. Seguono le province di Matera -11,3%, Roma -9,4%, Palermo -9,2%, Agrigento -8%, Salerno -7,7%, Vibo Valentia -7,2%, L’Aquila -5,4%, Catanzaro, Taranto e Potenza -5%, Ragusa -4,7%, Latina -4,6%, Benevento -4,3%, Viterbo -3,1%, Ascoli Piceno -3%, Catania -1,8%, Frosinone -1,5%, Napoli -0,9% e Gorizia -0,5% (unica provincia del settentrione con un calo della mortalità).

Le province più colpite sono Bergamo con un aumento della mortalità del 567,6%, Cremona (+391,8%), Lodi (+370,6%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%).

Nel Lazio i decessi dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 sono stati 5211, mentre la media nello stesso periodo dei cinque anni precedenti era di 5605.

Considerando il solo mese di Marzo si osserva a livello nazionale una crescita media del 49,4% dei morti. La letalità per SARS-COV-2 è più elevata in soggetti di sesso maschile in tutte le fasce di età, ad eccezione della fascia 0-19 anni. Il report rileva però che nel 52,7% dei casi il virus ha colpito le donne. Nel 34,7% dei casi segnalati viene riportata almeno una co-morbilità (una tra: patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, oncologiche, obesità, patologie renali).

Letalità suddivisa per sesso e fasce di età al 5 Aprile 2020 in Lombardia. Fonte: Scienzainrete.

 

Nel complesso i morti “in più” registrati a Marzo sono maggiori rispetto ai morti ufficiali per coronavirus registrati nello stesso mese di circa 11.000 decessi e al contempo in molte aree della Penisola è morta molta meno gente della media dei 5 anni precedenti.

 

Decessi totali, tra il 23 Febberaio e il 5 Aprile in alcune delle province più colpite, divisi in “di base” e “in eccesso”. Di questi ultimi solo una parte sono certificati come dovuti al Covid-19. Fonte: Scienzainrete

 

Come leggere questi dati? Difficile dirlo (premessa i dati sono comunque ancora non del tutto completi e ci vorrà, quindi, del tempo per avere la situazione più chiara).
Probabilmente vi sono dei morti per coronavirus “sfuggiti” al conteggio in quanto non esaminati ma potrebbe anche essere per altre cause infatti, nello stesso periodo, si è avuta anche una diminuzione degli accessi ai pronto soccorso o minor richiesta di soccorso per altre patologie nonché la sospensione di gran parte delle attività ospedaliere. Di contro con il lockdown sono probabilmente diminuiti i morti provocati da incidenti sul lavoro e incidenti stradali. Altro dato interessante, ma che ancora non disponiamo, è quello relativo alla letalità dell’influenza di quest’anno (che ci potrebbe aiutare a capire la minor mortalità in certe aree nel caso fosse stata meno aggressiva rispetto agli anni precedenti). Sicuramente ne sapremo di più ma forse non riusciremo mai a sapere tutto. (G.G.)

Gianluca Giorgi

Classe 1991; nato, cresciuto e, tuttora residente, sul Litorale Romano. Fin da piccolo appassionato di meteorologia e di fenomeni naturali. Osserva e studia il tempo e il clima della costa da diversi anni (misurazione di pioggia, temperature e vento). Collabora con Meteo Lazio sin dalla sua nascita con il suo consueto bollettino meteorologico del mattino.