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DUE ANNI dalla tempesta VAIA nel LAZIO il 29 ottobre 2018

La ciclogenesi mediterranea esplosiva “Vaia” tutte le conseguenze nella nostra regione

Tra il 27 ed il 28 ottobre 2018 di due anni fa un impulso freddo contenete aria artica marittima raggiunse l’Europa occidentale, richiamando lungo le sue porzioni meridionali intensi flussi di aria calda sub-tropicale, generando una ciclogensi esplosiva sul Mar Ligure chiamata “Vaia” con un minimo di bassa pressione che arrivò a sfiorare addirittura i 978 hPa.

La tempesta oltre a scatenare nubifragi sul Nord-Ovest italiano e forti venti sinottici al Nord-Est dalla giornata successiva (lunedì 29 ottobre 2018) si manifesterà con ripercussioni pesantissime sulle regioni centrali e centro-meridionali.

Intensi rovesci si replicano sulle regioni centro-settentrionali e centrali della penisola coinvolgendo più direttamente le coste del Lazio e della Campania dal pomeriggio del 29 ottobre.

Allagamenti vengono segnalati in Toscana con piene torrentizie nei dintorni delle aree appenniniche insieme a delle violentissime raffiche di vento lineari con folate di vento da uragano oltre i 120 km/h e severe mareggiate su tutto il Mar Tirreno.

 

Nel corso del pomeriggio un fronte freddo inizierà ad appressarsi in direzione delle coste tirreniche peninsulari occidentali, laddove prenderà subito forma una complessa struttura temporalesca a squall-line in spostamento dal Mar Tirreno in direzione ENE.

 

 

Alle ore 15:30 circa i primi temporali organizzati raggiungono le coste meridionali del Lazio, imperversando su tutto l’Agro Pontino, Golfo di Terracina e Formia.

Nel Lazio i danni maggiori per il vento ed il mare in tempesta si verificano nel Comune di Terracina (LT) con raffiche di vento rettilinee (downburst) che molto probabilmente hanno superato i 130-150 km/h in base ai danni lineari registrati, constatati e ben documentati su tutta la vasta area urbana coinvolta.

Ma non solo, una seconda cella temporalesca più meridionale a quella di Terracina tenderà ad organizzarsi in un secondo momento poco al largo del litorale fondano e di Sperlonga, dove ugualmente si verificano ingenti danni lineari da vento fino alle zone montane dei Monti Aurunci, con pesantissimi danneggiamenti alla vegetazione nello stesso Parco Nazionale. I danneggiamenti sono riconducibili a locali rinforzi catabatici dovuti all’orografia del luogo, addizionati alla stessa forzatura della ventilazione sinottica assai intensa con centinaia di alberi abbattuti a più riprese nel parco avventura “Woodpark” nel Comune di Itri (LT).

Per tutto ciò va precisato che nessuna tromba d’aria ha coinvolto queste località e che tutti i danni sono riconducibili esclusivamente a violente raffiche lineari discendenti dai sistemi temporaleschi e venti di natura sinottica costantemente >80 km/h.

 

FOTO via h24notizie.it (Parco Nazionale dei Monti Aurunci ITRI presso Woodpark)

 

DANNI DA VENTO A SPERLONGA (LT)

 

DANNI DA VENTO A TERRACINA (LT) – La caduta di un albero di pino in Viale della Vittoria causò una vittima.

 

Dal tardo pomeriggio le strutture temporalesche iniziarono a perdere intensità, seppure perdurarono limitatamente anche nel Frusinate con nubifragi e raffiche di vento comunque meno violente rispetto alla Provincia di Latina.

A Roma invece più di cento interventi furono eseguiti dai Vigili del Fuoco, per danni più circoscritti dovuti a locali allagamenti nella Capitale e per la caduta di alberi, con condizioni meteo avverse meno pesanti rispetto al basso Lazio.

Giorgio Rotunno

Classe 1997, studia Meteorologia ed Oceanografia all’Università Parthenope. Da diversi anni si occupa soprattutto di osservare gli eventi temporaleschi che interessano il Lazio, svolgendo diverse attività previsionali. Entra a far parte ufficialmente di Meteo Lazio nel febbraio 2020.