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Climatologia

INVERNO 2021/22: decisamente avaro di precipitazioni?

Analizziamo la stagione invernale 2021/2022 con i dati messi a disposizione dall’ISAC-CNR e dalla rete di stazioni meteo di Meteonetwork

L’inverno 2021/22 è stato contraddistinto da una generale e importante mancanza di precipitazoni mentre da un punto di vista termico la stagione ha chiuso complessivamente sopra la media ma con situazioni molto diverse lungo la Penisola.

Le temperature medie sono state più alte di +0,49°C sulla media trentennale 91/20*. Suddividendo l’anomalia per area geografica (Nord 0,87°C; Centro e Sardegna 0,29°C; Sud e Sicilia 0,24°C) appare evidente come l’anomalia maggiore abbia interessato il Settentrione mentre, considerando le temperature (minime e massime), il maggiore scarto l’hanno fatto registrare le temperature massime.

Anomalie temperature medie stagionali inverno 2021/22. Fonte ISAC-CNR.

Le temperature minime hanno fatto registrare un’anomalia positiva di +0,12°C; suddividendo per aree geografiche al Nord lo scarto è stato di +0,32°C; al Centro e sulla Sardegna di -0,18°C e al Sud e sulla Sicilia di -0,02°C. Minime sopra media su gran parte del Settentrione (soprattutto sul Nord-Ovest), lungo il Medio-Alto Tirreno e su gran parte di Campania, Basilicata e Puglia; sotto la media tra Mantovano, Veronese, Ferrarese, Romagna, Friuli, Umbria, Marche, Calabria Centrale e Sardegna Centro-Meridionale.

Anomalie temperature minime stagionali inverno 2021/22. Fonte ISAC-CNR.

Le temperature massime sono risultate sopra la media di +0,88°C. Se andiamo a guardare il dato dal punto di vista geografico notiamo che al Nord si è avuta un’anomalia di +1,44°C al Centro di +0,77°C e al Sud di +0,51°C. Massime, quindi, sopra la media su tutta la Penisola (più marcato sul Nord-Ovest) ad eccezione del Basso Tirreno, della Sicilia e del Sud-Est della Sardegna.

Anomalie temperature massime stagionali inverno 2021/22. Fonte ISAC-CNR.

Le precipitazioni sono state inferiori alla media. Il deficit è stato del 47% a livello nazionale. Le maggiori anomalie negative hanno riguardato il Nord (e in particolare il Piemonte e la Valle d’Aosta), le coste laziali, il Reatino, il Ternano, le Basse Marche, l’Abruzzo, il Versante Ionico, la Sicilia Meridionale e gran parte della Sardegna. Lieve surplus su parte della Toscana, Appennino Umbro-Marchigiano, Anconetano, Sannio, Irpinia, Gargano, Foggiano, Barese, Lucania, Appennino Calabrese e Nord Sicilia.

Anomalia precipitazioni inverno 2021/22 (Dicembre, Gennaio, Febbraio) secondo i dati della rete Meteonetwork.

Conclusioni: la stagione invernale 2021/22 è stata caratterizzata dalla presenza quasi costante, soprattutto tra Gennaio e Febbraio, dell’alta pressione sui settori centro-occidentali dell’Europa mentre sulle aree orientali scorrevano correnti fredde e perturbate con frequenti precipitazioni nevose; qualche perturbazione atlantica in più si è fatta vedere in Dicembre mentre una maggiore invadenza delle correnti fredde continentali si è avuta proprio sul finire della stagione. Tale situazione ha prodotto un marcato deficit di pioggia su gran parte del Nord ma anche sui settori tirrenici e sulle altre aree maggiormente esposte ai flussi umidi atlantici nonchè un’anomalia termica positiva più marcata su parte di queste stesse regioni; altrove anomalie meno marcate per una maggiore ingerenza delle perturbazioni tipiche della stagione invernale. (G.G.)

*l’ISAC-CNR ha calcolato l’anomalia della stagione invernale sulla media termica trentennale 1991/2020 rispetto agli ultimi aggiornamenti che invece ancora riportavano l’uso della precedente media (1981/2010).

Gianluca Giorgi

Classe 1991; nato, cresciuto e, tuttora residente, sul Litorale Romano. Fin da piccolo appassionato di meteorologia e di fenomeni naturali. Osserva e studia il tempo e il clima della costa da diversi anni (misurazione di pioggia, temperature e vento). Collabora con Meteo Lazio sin dalla sua nascita con il suo consueto bollettino meteorologico del mattino.