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Analisi meteo

Tendenza meteo mensile Giugno 2023: avvio d’Estate KO con frequenti temporali?

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Giugno 2023

Condizione media più probabile

  • Temperatura: Leggermente sopra la media
  • Precipitazioni: Vicine alla media o localmente sopra
  • Pattern: zonale, promontorio atlantico(1)

Analisi sintetica per la proiezione di Giugno 2023

Giugno nel suo avvio mostra una prosecuzione del regime zonale che ha caratterizzato Maggio, come testimonia la proiezione dell’anomalia del momento angolare globale vista ancora ampiamente sopra la media per le prime due decadi del mese ma sin dai primi giorni mostra segnali di ulteriore indebolimento.

Momento angolare globale in anomalia positiva ancora per le prossime settimane, indice di una circolazione atmosferica ancora prevalentemente zonale

 

Per la prima parte del mese dunque poche novità rispetto a Maggio, ma il rallentamento della corrente a getto favorirà un abbassamento degli anticicloni verso l’Europa centrale e meridionale. Ne conseguirà a tratti un aumento dei geopotenziali e quindi aumenteranno le giornate stabili o meno instabili. Per almeno le prime due decadi appare dunque probabile che periodi di pochi giorni con frequenti temporali di calore possano alternarsi a giornate dal sapore estivo, serene o con solo temporali sui monti a sconfinare di rado nelle pianure prospicienti, con temperature tra 25 e 30 gradi.

Nella terza decade non è da escludere che le temperature possano subire una maggiore impennata per l’arrivo di una più solida alta pressione africana in Europa. Infatti la MJO in ritorno nelle fasi 5-6 potrebbe portare l’anticiclone delle Azzorre sull’Europa meridionale e specie occidentale, similmente ad un atlantic ridge addossato al vecchio continente.

 MJO che dovrebbe saltare le fasi 2 3 e 4 per riemergere dal cerchio nella 5 secondo ECMWF

 

L’anticiclone si farebbe dunque ibrido e aria calda africana andrebbe a riversarsi sull’Europa occidentale. Sembrerebbe comunque un coinvolgimento marginale in questa fase, in cui risulta più probabile la comparsa, seppur senza gli eccessi della prima parte, di locale instabilità a ciclo diurno.

 Schema MJO fase 6 in terza decade di Giugno

In sintesi il mese mostrerebbe temperature nella norma nei primi 20 giorni con ancora frequenti temporali, seppur con qualche pausa diffusamente soleggiata.

Nella terza decade l’instabilità sarebbe solo residua e non è da escludere l’arrivo delle prime temperature diffusamente sui 30 gradi o superiori.

 


Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:

anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link

https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts

  1. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.

Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.

Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia

Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge

Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli