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Analisi meteo

Tendenza meteo Settembre 2023: l’Estate strizza ancora l’occhio al primo mese Autunnale

Resoconto termo-pluviometrico per l’andamento del mese di Settembre 2023

Condizione media più probabile

  • Temperatura: sopra la media
  • Precipitazioni: Prossime alla media
  • Pattern: zonale (1)

Analisi sintetica per la proiezione di Settembre 2023

Settembre 2023 seguirà un decorso stagionale abbastanza tipico a livello sinottico, con una prima decade ancora estiva e maggiori possibilità di cambiamento nella terza, con l’arrivo di condizioni climatiche autunnali ormai in maniera più stabile.

Con il mese di Settembre è possibile osservare dai modelli un rinforzo della depressione d’Islanda e in risposta un aumento della pressione al suolo in Atlantico verso l’Europa centrale.

Da notare il dilagare delle masse d’aria polari dalla Groenlandia verso il nord della Norvegia, si tratta del primo profondo vortice in sede polare dall’Estate

Tale scenario sinottico si traduce dunque in una intensificazione dei venti occidentali, in particolare questo primo approfondimento della depressione d’Islanda suggerisce il ritorno del vortice polare nei prossimi giorni. Infatti quello stratosferico ha già fatto la sua ricomparsa, come si vede dal fatto che i venti medi in Stratosfera a 10 hpa sono tornati positivi

Da qualche giorno i venti stratosferici si sono reinvertiti da orientali (negativi) a occidentali (positivi), segno del ritorno del vortice polare stratosferico che ha sostituito l’anticiclone stratosferico tipico estivo. Fonte: ecmwf.int

L’accelerazione zonale, in Troposfera, come si vede dall’animazione sopra, porta un massimo di pressione sulle isole Britanniche contestualmente però all’isolamento di un ampio vortice davanti il Portogallo. L’anticiclone sull’Europa centrale dunque, di origine atlantica, acquisirà anche una matrice africana diventando dunque ibrido.

In tal frangente la depressione iberica richiamerà aria molto calda per il per il periodo verso il mediterraneo occidentale e la Francia dove potranno aversi persino dei record storici di caldo per Settembre con temperature fin oltre 35 gradi a latitudini insolite. Come al solito, il successivo riassorbimento della depressione iberica alle alte latitudini richiederà una decina di giorni (tipico tempo caratteristico di vita di un’onda di Rossby, dunque il clima estivo coinvolgerà l’Europa e l’Italia ancora per tutta la prima metà di Settembre.

In un primo momento (sin verso il 5-7 Settembre) i venti saranno prevalentemente da nordest, con un lieve calo termico possibile attorno al 5 ma la ventilazione assumerebbe poi connotati favonici, ossia scarsa umidità e temperature in deciso aumento specie sul medio e basso lazio e coste. Caldo afoso verso metà mese. Temperature che potrebbero tornare quindi sui 30-32°C un po’ovunque, dapprima sulle zone costiere e meridionali della regione in contesto di vivace ventilazione di tramontana, poi sempre più verso l’interno verso metà mese con ventilazione a regime di brezza a portare refrigerio sulle coste.

Tale ondata di calore di inizio settembre viene spiegata bene anche dalla Madden-Julian Oscillation che dunque ne rappresenta un importante fattore di realizzazione

 

Madden prevista per i prossimi 20 giorni, ad inizio mese verso le fasi 4 e 5 almeno sino al 10 settembre

 

Anomalie prodotte dalla Madden nella prima settimana di settembre dalla fase 5. Il massimo di pressione sull’Europa centrale si adatta bene alla situazione prevista, massimo che richiamerà i venti caldi dall’Algeria. Da notare anche west wind burst che ripristineranno una situazione più consona all’el nino in formazione.

Il momento angolare globale viene visto neutro o a tratti negativo ancora nei prossimi giorni, le proiezioni lo danno in rialzo allo scadere della prima settimana di Settembre. Un aumento del momento angolare globale si associa ad una maggiore distensione ovest-est della circolazione atmosferica, dunque maggiormente zonale. Il che potrebbe indicare che anche nel resto del mese sia più probabile un invasione dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Europa.

 

Anomalia del momento angolare globale. Fonte: atlas.niu.edu/gwo/

Questo è anche quanto viene visto dai modelli per la seconda decade di Settembre, l’anticiclone di natura oceanica si assocerebbe a un calo della pressione seppur in un contesto ancora tardo-estivo, ma sarebbero possibili peggioramenti mediterranei mentre la porta atlantica rimarrebbe chiusa dall’anticiclone. In queste situazioni dei vortici mediterranei possono portare gli ultimi temporali di calore unitamente alla comparsa dei primi temporali marittimi con possibili nubifragi sui settori occidentali del Lazio, in un contesto comunque di piogge disorganizzate e a macchia di leopardo.

C’è da osservare che queste proiezioni per il momento angolare globale tendenzialmente vengono viste positive nel lungo termine dal mese di Giugno, salvo poi però venir ritrattate nel breve e medio periodo e riviste decisamente più al ribasso.

Abbiamo già visto infatti nel corso dell’Estate 2023 passata come una condizione di anomalia positiva elevata di momento angolare globale si associ ad una circolazione tipica de El Nino ma in realtà tale fenomeno climatico si è rivelato più debole del previsto e infatti anche le previsioni del momento angolare globale sono sempre state riviste poi al ribasso. Vedremo come si tramuterà il grafico sopra per Settembre, comunque dal determinismo stesso dei modelli appare probabile che anche per la seconda decade del mese possa esservi uno scenario zonale dominante con dunque maggiore instabilità in un contesto ancora simil-estivo più mite di stampo atlantico che africano.

Dalla terza decade si ritiene più probabile una temporanea riapertura della porta atlantica con un peggioramento del tempo su più vasta scala e temporali che porranno fine alla stagione estiva dopo il 20, con le temperature che si assesterebbero in genere non oltre i 25 gradi.

In tutto ciò è necessario sottolineare che dal mese di Luglio 2023 si è sviluppata una condizione decisamente anomala di impennata delle temperature globali atmosferiche, e la gran quantità di calore rilasciata questa Estate dagli oceani durante alcuni episodi meteorologici globali sarà ancora in circolazione in questa prima parte di Settembre, con anomalie ampiamente positive non solo sull’Italia ma su vasta scala.

Il riscaldamento globale dunque andrà a potenziare un’ondata di calore che di per se non sarebbe neanche atipica per il periodo, infatti a Settembre gli anticicloni subtropicali possono ancora dire la loro sul nostro Paese apportando qualche altra bella giornata. Eloquente ad esempio questa carta del modello GFS run 6z, delle anomalie di temperatura ad 850 hPa, dove si vede chiaramente una netta predominanza, globalmente, delle anomalie positive su quelle negative nel nord emisfero.

In definitiva, dopo un’ulteriore riaffermazione dell’estate nei primi 12-15 giorni di Settembre, già entro il 20 seppur in un contesto ancora caldo per il periodo potremo tornare a vedere la comparsa di temporali, segnali di cedimento della stagione estiva che ci sta lasciando.

Dalla terza decade potrebbe aversi la rottura definitiva con maltempo in arrivo. Settembre potrebbe chiudere comunque in un contesto medio caldo o a tratti decisamente caldo, con pluviometria diffusamente nella norma.


Note:

  1. Nella sezione pattern si vuole dare una probabilità del pattern, anche noto come Weather Regime, più probabile. I pattern di riferimento sul settore euro-atlantico sono 4:

anticiclone groenlandese (associabile alla NAO-); zonale (associabile alla NAO+); promontorio atlantico (Atlantic Ridge); blocco scandinavo (Scandinavian Blocking). L’insieme di questi 4 pattern spiega il 55% della variabilità euro-atlantica e se ne cerca una loro frequenza di occorenza. La stagionale si basa dunque su queste 4 definizioni di pattern, i cui risvolti climatici su scala regionale continentale sono stati ampiamente studiati in letteratura. Una definizione ne viene data al seguente link

https://confluence.ecmwf.int/display/FUG/Regime+Charts

  1. I concetti di critical line e turning line sono strettamente legati al profilo latitudinale di vento zonale medio.

Nella normalità il vento zonale medio aumenta con la latitudine. Questo crea una variazione nell’ambiente in cui le onde di Rossby sono immerse, per un’onda che sale di latitudine. Se il vento zonale medio si fa troppo intenso, l’onda viene riflessa (tale latitudine di riflessione rappresenta una turning line). è possibile osservare gli anticicloni salire di latitudine e la loro ascesa venir bloccata dal passaggio di profonde vorticità polari. Viceversa se il vento zonale medio si indebolisce salendo di latitudine, è possibile trovare una critical line, una latitudine alla quale, se raggiunta dall’anticiclone, questo si rompe provocando quello che in gergo viene chiamato “taglio alla radice” dell’anticiclone che si è elevato di latitudine. Alla formazione di una critical line segue dunque l’isolamento di un’alta pressione polare.

Di conseguenza se il vortice polare è molto debole e si associa ad un vento zonale medio piuttosto basso o persino invertito salendo di latitudine si formerà una critical line che solitamente si associa ad un pattern di NAO negativa, con l’isolamento di una cellula anticiclonica sulla Groenlandia. Questo si combina con il numero d’onda elevato che caratterizza una condizione di vento zonale medio debole. Le onde corte hanno velocità di gruppo positiva e viaggiano dunque da ovest verso est, questo si traduce in un moto verso est delle depressioni atlantiche. I pattern di Atlantic Ridge e Scandinavian Blocking che incontrano una critical line si portano dunque generalmente sulla Groenlandia

Se il vortice polare ha una struttura regolare (vento zonale medio che aumenta salendo di latitudine) ma senza essere più forte della norma, le onde che viaggiano verso nord incontrano una turning line oltre i 70 nord che blocca la salita dell’anticiclone alle latitudini subpolari, da cui la formazione dei pattern di Atlantic Ridge o Scandinavian Blocking. Questo si combina con un numero d’onda basso (compreso tra 2 e 4) che caratterizza una situazione di vento zonale medio vicino alla norma e la velocità di gruppo è negativa. Questi pattern evolvono solitamente da est ad ovest, e lo Scandinavian Blocking evolve in un Atlantic Ridge

Se il vortice polare è molto forte e il vento zonale medio è intenso, la turning line scende di latitudine all’Europa centrale (fino a 50-60 nord) e la riflessione d’onda blocca gli anticicloni sull’Europa meridionale, da cui il pattern di NAO+. Tale scenario ha numero d’onda 1 o anche prossimo allo 0, è lineare e l’attività d’onda è assente.

DISCLAIMER:

Questa previsione vuole dare un’indicazione probabilistica di cosa potrebbe avvenire, infatti solo i calcolatori sono in grado di darci l’esatto risultato finale e calcolare con precisione l’interazione tra tutte le forzanti climatiche in gioco

Claudio Giulianelli